DESIDERIO E CIVILTA'
Il desiderio non ama il Bene
Il desiderio
non è semplicemente una questione di volontà
, né si riduce al decider
e, al deliberare, all' agire
, né si determina nello slancio dell' entusiasmo
o della passione
in sé, non coincide neanche e necessariamente con l'atto puro della scelta, né è un fatto meramente pulsionale, anche se dalle pulsioni
trae la forza e il carattere di ineludibilità.
ll desiderio umano è la posizione che il soggetto
costituisce sulla sua radicale mancanza ad essere
, facendone il suo tratto e assumendone la cura: è la posizione, sua propria, che il soggetto occupa nel Reale
, rendendo problematico, se non impossibile, il suo pieno riconoscimento nel Simbolico
.
E' per questo che Il desiderio mette il soggetto in una posizione sempre altra rispetto a quella che egli ritiene di occupare, lo rende sempre eccentrico a se stesso, lo eccede continuamente.
Il desiderio è la eccezione radicale del soggetto, e infatti, per la psicoanalisi
, il soggetto del desiderio, il soggetto dell' inconscio
e il soggetto dell' enunciazione
sono lo stesso identico soggetto, che non coincide con il soggetto che pensa e che parla, anche se del pensiero
e della parola
si serve per esprimersi interferendovi: Il desiderio è ciò che disturba, infrange, devia il discorso
stabilito.
Se il desiderio è il soggetto nel Reale, è il soggetto dell'inconscio reale cui conferisce il suo carattere di unicità, allora esso non può essere mai del tutto arginato. Il desiderio umano non è perimetrabile, e dunque, nella misura in cui il Bene
è ciò cui mira la Civiltà
attraverso le sue regole, le sue leggi, la sua morale, fissando il perimetro del consentito, del lecito
, come si dice, il desiderio è ciò non ne vuole sapere del Bene stabilito, almeno non ne vuole sapere del tutto. E' ciò che anzi irrimediabilmente ne patisce.
Il desiderio non ama dunque il Bene, facendone piuttosto il suo disagio
. Il disagio della Civiltà di cui ci dice Freud
è proprio questo: l'irriducibilità del desiderio alla nozione di Bene comune. Il prezzo che il soggetto paga al suo vivere sociale è esattamente la quota che egli sacrifica del suo desiderio.
Per questo quello che contrassegna la Storia
delle Civiltà, dei Regimi, degli Stati, non è la difesa del Bene contro il Mal
e, ma contro il desiderio. E' il desiderio umano, in quanto istanza singolare
la vera minaccia del Bene e dell'Ordine in quanto esigenze della collettività. Il soggetto singolare è in perenne contrasto con il soggetto collettivo
.
E' la soggettività di ciascuno, di ciascuno uno per uno, il suo desiderio dunque, il vero male che la Civiltà vorrebbe eradicare definitivamente.
